COME COLTIVARE I CAPPERI: TUTTI I SEGRETI PER PRENDERSI CURA DI QUESTA PIANATA
I capperi sono uno degli alimenti più tipici della cucina mediterranea. Donano alle pietanze quel tocco sapido e deciso che evoca in chi li gusta i sapori di una terra ricca, baciata dal sole, profumata di erbe aromatiche e salsedine.
I capperi che troviamo sugli scaffali del supermercato, solitamente sono conservati sotto sale, ma è possibile gustarli anche sott’aceto e in salamoia. In ogni caso siamo abituati a vederli in vasetto sugli scaffali del supermercato e raramente pensiamo a tutto il lavoro che è servito per portarli sulle nostre tavole. Non ci chiediamo come coltivare i capperi, come piantarli, su quale terreno, o perché siano tipici proprio delle regioni meridionali d’Italia.
D’altro canto, la conoscenza di questa fase della vita del cappero può aiutarci a capire perché il cappero sia un frutto così ricercato.
Coltivare i capperi è facile, ma…
Innanzitutto, bisogna chiarire che non è possibile coltivare i capperi dappertutto. Si tratta di una pianta eliofila: letteralmente amante del sole. Perciò privilegia i climi più caldi. Ha bisogno di ricevere molto sole e il gelo la abbatte. Ed ecco spiegata l’associazione tra cappero e regioni meridionali.
Naturalmente è possibile piantare i capperi anche in terreni più settentrionali, ma richiederanno molta più cura e attenzione e il loro gusto non riuscirà a esprimere tutto il loro potenziale, sebbene si tratti di una pianta estremamente tenace, forte, come il sapore dei suoi frutti.
Si tratta di una cascante, un arbusto che si adatta a terreni aridi e sassosi, dove prolifica anche in condizioni di scarsità d’acqua. La coltivazione del cappero, infatti, richiede davvero poche accortezze. Tanto sole, poca acqua e protezione dal vento, motivo per cui predilige la protezione dei muretti.
Data l’importanza che il sole e il caldo rivestono per quest’arbusto, è molto importante assicurarsi, al momento di piantare il cappero, che il luogo prescelto goda di una buona esposizione a sud o comunque di una posizione che gli consenta di ricevere più sole possibile.
Come piantare i capperi
Come abbiamo già visto, la coltivazione del cappero nel suo habitat naturale è piuttosto semplice. La semina, invece, esige più attenzioni. Capire come piantare i capperi e quando è importante per la buona riuscita del raccolto.
Innanzitutto, bisogna specificare che la propagazione di questa pianta può avvenire grazie al seme o attraverso una talea.
Il processo di semina è piuttosto lungo.
Come abbiamo già detto sull’approfondimento relativo alle caratteristiche del cappero di Pantelleria, a insaporire i nostri piatti non è il frutto della pianta ma il suo bottone floreale, il bocciolo da cui spunterà il fiore.
Dal fiore nascerà poi un piccolo frutto contenente la semente che dovrà essere raccolta e messa a dimora per poi essere di nuovo piantata. Quali sono le tempistiche, quindi?
Raccogliendo i semi dal frutto a settembre bisognerà attendere la primavera successiva per poterlo piantare, mettendolo in un vaso di sabbia e torba dove resterà fino alla primavera successiva. A quel punto le piantine potranno finalmente essere trasferite nel terreno per seguire il loro naturale ciclo di sviluppo che porterà a nuovi capperi. Lasciandoli maturare un po’ di più, poi, si potranno ottenere i loro frutti, i cucunci.
Più veloce, invece, è il procedimento che porta ad avere nuovi capperi tramite la talea perché elude tutta la fase di crescita della piantina, il momento più lungo. La talea deve essere realizzata in estate e poi posizionata in un vaso o una cassetta di sabbia e torba. Quando le piantine metteranno le radici potranno essere trasferite sul terreno.
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