Quattro petali bianchi e decine di stami rosa, viola o porpora: ecco il fiore della pianta di cappero, un* meraviglia.
Raccolto in bocciolo, prima che si apra, è il cappero vero e proprio; lasciato sfiorire, invece, si trasformerà nel frutto, il cu cu ri ciò, di forma ovoidale e venduto di norma con il picciolo. Entrambi, insieme alle foglie più giovani, vengono staccati a mano, a uno a uno, in modo continuativo dalla fine di maggio ai primi di settembre.
Le piante crescono spontanee negli anfratti dei muretti a secco e nei luoghi rocciosi riarsi dal sole, in tutto il bacino del Mediterraneo, spesso vicino al mare. In Italia la coltivazione si concentra al Sud, in particolare in Sicilia e nelle sue isole Pantelleria, Salina, Linosa.
Appena colti sono quasi immangiabili perché il sapore è amaro, piccante, acre. Messi sotto sale per venti giorni fermentano e sono pronti per essere lavora b e poi venduti.
Questo arbusto cosi munifico non ha bisogno di molte cure, se avete un angolo assolato fate come a Pantelleria: sparate i semi in giro con una cerbottana e non rimarrete delusi...
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